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Il fallimento delle manovre fiscali

i dati che provano l'inutilità delle manovre fiscali

Fisco


Bellissimo articolo di Ugo ArrigoLa recessione ha dissolto 43 mld. su 49 delle manovre 2011- che spiega l’inutilità della politica economica di questo governo e del governo precedente.

Le tre manovre di finanza pubblica, (la prima di Tremonti) incentrate prevalentemente sull’inasprimento fiscale per una ammontare di 49 miliardi (un’enormità) dovevano mettere in sicurezza i conti pubblici, in particolare il disavanzo, la differenza tra entrate e uscite della pubblica amministrazione ( quello che sarebbe l’utile o la perdita per un’azienda).

Bene, il disavanzo nel 2012 ( fino a giugno) è di 59 miliardi, praticamente lo stesso livello del 2011. Abbiamo subito manovre per 49 miliardi per non conseguire nessun risultato. In mezzo ci sono aziende che hanno chiuso, (9 mila aziende fallite nei primi 9 mesi dell’anno + 1.500 procedure concorsuali+ 45.000 aziende liquidate, dati Cerved), persone che non hanno piu’ lavoro (2,8 milioni di disoccupati e una disoccupazione giovanile al 35,1%) un mare di persone in cassa integrazione, imprenditori che hanno perso la vita.

La cosa incredibile è che l’Unione Europea, a cui un ipotetico disavanzo nel 2012 del 2,7% di un PIL in crescita non andava bene, adesso dichiara che un disavanzo in previsione al 2,9 con PIL in recessione va benissimo, perchè se non ci fosse la recessione il disavanzo strutturale sarebbe molto migliore.

E’ come se un imprenditore, dopo aver alzato i prezzi del 30% e aver assistito alla fuga dei suoi clienti dicesse che il bilancio va benissimo perchè se i clienti fossero rimasti il margine sarebbe migliore!!

Questi dati sono quelli ufficiali di previsione e programmazione finanziaria del Governo, ma per trovare un commento critico dobbiamo andare su siti come chicago-blog.it, sui giornali a tiratura nazionale qualche articolo ogni tanto.

Quali sono le prospettive per il 2013 e 2014?

Qualcuno ci crede alla ripresa annunciata dal Governo per il 2013?

Non con questa politica.

Le riforme tanto invocate non sono quelle che fanno pagare il conto alle imprese e ai cittadini, ma quelle che servono a aumentare la produttività e la competitività dello stato Italiano;

chi vincerà le elezioni deve tagliare i costi improduttivi.

Un rapporto di Price Waterhouse ci classifica 131° al mondo per pressione e complessità fiscale (68,3% di pressione fiscale) dietro a Barbados (121), Bielorussia (129), Bosnia (128), Capo Verde (102), Colombia (99), Etiopia (103) , Guatemala (124), Guyana (118), Iraq (65) , Moldova (109), Namibia (112), Nepal (114), Sierra Leone (117) e Uganda (93).

Per un investitore internazionale è molto piu’ interessante investire in questi paesi….

Bisogna privatizzare Aziende che non hanno piu’ senso siano a controllo pubblico (Rai, Poste; Ferrovie etc); eliminare enti inutili (potete sceglierne a piacimento qui – Elenco delle Amministrazioni Pubbliche – 01_ott_2012 ;

Eliminare le assurdità burocratiche; (lo sa bene chi si occupa di esportazioni) o chi fa dichiarazioni fiscali;

è notizia di pochi giorni fa che Gaetano Riina, fratello di Toto’ aveva preso regolarmente dei contributi statali dopo avere correttamente compilato il certificato antimafia;

davvero crediamo che la lotta alla mafia si fa con i certificati?

o che la lotta all’evasione si fa con il redditest?

Quanti sono quelli che nel redditest dichiareranno il possesso di una barca o di un auto di grossa cilindrata?

Non lo sanno all’Agenzia delle Entrate che questi beni sono intestati a società, preferibilmente estere?
Basta con le manovre inutili per buttare fumo negli occhi alla gente, adesso è ora di intervenire sulle cose concrete….

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A questo punto ti auguro buon lavoro e ti aspetto nei prossimi articoli

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